domenica 17 luglio 2011

Villa MORELLI - GIACOMINI a Chiarano provincia di Treviso

Nella nostra ricca e opulenta terra del Veneto esistono bellezze architettoniche e ambientali che tutto il mondo ci invidia.
Non tutti sanno però che alcune di queste sono sconosciute ai più per il semplice motivo che sono abbandonate e lasciate andare al loro destino per mancanza di fondi per il restauro o peggio per incuria.
Una di queste bellezze architettoniche abbandonate è Villa Morelli- Giacomini a Chiarano (TV).



Due studenti della Facoltà di Ingegneria di Padova, Ines Inglese e Simone Franzin, ne hanno fatto oggetto di studio complementare nelle loro tesi di laurea che hanno presentato in sede di discussione a Padova il 13 luglio 2011.



Si tratta di un lavoro che ha analizzato lo stato di conservazione e recupero di quella che era una delle ville più importanti del periodo veneziano della zona dell’opitergino.

Vicino al Piavon, in località Magnadola si trova infatti la seicentesca villa Giacomini-Morelli, ora in stato di pietoso degrado insieme con il piccolo ed elegante oratorio che si intravede dalla strada.

Il terreno adiacente alla villa è stato vincolato per secoli alla Fiera di San Piero: probabilmente fu questa l’area dove si svolse per secoli l’antichissima fiera del legname che fluitava lungo il Piavon. La fiera spostata a Ponte di Piave nel 1300 quando il Piavon rimase quasi a secco.


Una curiosità che ne avvalora l'importanza storica della villa:






nella villa Giacomini-Morelli fino al 1964, fu conservato il cartone preparatorio del dipinto “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pelizza da Volpedo, il dipinto più famoso al mondo, forse secondo solo alla Gioconda di Leonardo Il disegno a carboncino su tela, riproduce in grandezza naturale la donna che avanza con il bambino in braccio.
Il disegno fu restaurato a Firenze qualche anno fa, ora si trova presso la Fondazione Giacomini a Motta di Livenza.
(per chi volesse approfondire vi consigliamo il libro: "Prima della pittura, la donna con il bambino del "Quarto Stato" di Sergio Momesso - Ed. Prioritarie)

Brevi note su CHIARANO
La villa si erge nel comune di Chiarano in provincia di Treviso.

Sorge nella parte centro-orientale del territorio della provincia di Treviso, un centro di pianura, di origine antica, lungo il canale Piavon, tra Motta di Livenza, Cessalto, Salgareda, Ponte di Piave, Oderzo e Gorgo al Monticano.
Il toponimo, “ciarón” nella dizione dialettale, deriva dal latino CLARIUS con l’aggiunta del suffisso -anus.
I numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano una continuità d’insediamento dal Mille a.C. circa fino all’epoca romana. Nel X secolo era sotto la giurisdizione del vescovo di Belluno, successivamente sorsero controversie sul suo possesso tra lo stesso vescovo di Belluno, Ezzelino il Balbo, la repubblica di Venezia e i trevigiani.
Questi ultimi ne furono gli effettivi possidenti nel XII secolo, come attesta la presenza di alcuni vassalli di Fossalta. Nel corso dei secoli, ha subito invasioni, carestie, e, soprattutto, la grande alluvione della fine del ’500, che causò profondi mutamenti nel sistema idrogeologico; questi eventi, in determinati periodi, spinsero gli abitanti ad abbandonare le proprie terre.
Questa terra ospitò famiglie importanti, quali i Da Coderta, I Corner, i Benzon e i conti Zeno, che avevano diversi possedimenti nella zona. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo.
Del patrimonio storico, si conservano numerosi edifici a carattere civile tra cui va segnalata la settecentesca villa Zeno, costruita su una proprietà dei Padri di San Pietro di Castello di Venezia; la villa Piovesana, con una facciata con stucchi policromi; infine, la villa Vascellari, della fine del Cinquecento.
Per quanto riguarda, invece, l’architettura religiosa va segnalata la presenza della chiesa parrocchiale di San Marco, che custodisce internamente un prezioso organo, e la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che, oltre a conservare anch’essa un organo, presenta all’interno un pregevole affresco di Antonio Vassilardi, detto l’Alienese, allievo del Veronese.
In questa cornice nel diciassettesimo secolo viene edificata dai CORNER questa sontuosa villa, della quale però non si hanno notizie certe dell'architetto progettista e della precisa data di costruzione.La villa denuncia un chiaro impianto classico sia in pianta che in alzato i fronti principali sono scanditi da sette assi di finestre con interasse maggiore man mano che ci si allontana dall’asse di simmetria verticale il piano nobile e’ caratterizzato da una trifora centinata che si affaccia su un balcone in pietra d’istria sorretto da quattro mensole a sbalzo l’impianto classico e’ visibile anche all’interno del corpo padronale formato da un salone centrale passante su quattro stanze e scala principale ortogonale al salone e in mezzo a due delle quattro stanze nel corpo padronale tutti i piani sono risolti con il terrazzo alla veneziana lavorato con motivi floreali e geometrici al piano nobile i solai sono lignei e al piano nobile le travi lignee sono decorate da motivi geometrici policromiDagli atti notarili si sono desunte le famiglie che si sono susseguite nella proprieta’ della villa:

CORNER (sicuramente dopo il 1695 anno in cui Bianca Corner sposa Girolamo Antonio Morelli)
MORELLI ( fino al 1811 come confermato dal Catasto Napoleonico)
CRISTOFOLETTI (dal 1811 anno in cui i Morelli affittano la villa ai fratelli Cristofoletti)
(Perizia del 1812 stilata dal perito pubblico Francesco Molmenti sulla base della quale e’ stato effettuato il rilievo funzionale dello stato originario). COLOMBO (di cui non si sono trovate notizie )
GIACOMINI (dai primi del 1900 fino al 1983)

Il lavoro di studio svolto con minuziosa analisi dello stato di conservazione delle opere murarie e verifica statica delle fondazioni, delle travature dei solai e della copertura, si conclude con una vera proposta di recupero sostanziale della villa con la trasformazione d’uso della stessa a sede municipale, comando polizia locale e biblioteca.

Una proposta che potrebbe sembrare, al di là della concretezza dell'esigenza del recupero abitativo e la riconversione d'uso in destinazione di pubblica utilità, oltremodo impegnativa e coraggiosa.
Ma le soluzioni architettoniche adottate, la ragionevolezza del rispetto dei volumi, le tecniche di costruzioni propspetatte, ne fanno un progetto di restauro moderno, coraggioso e rivoluzionario rispetto ai canoni usuali finora adottati.

In allegato di seguito pubblichiamo alcuni stralci della presentazione delle due tesi da parte di Ines Inglese e Simone Franzin nella discussione della loro tesi di Laurea quinquennale in Ingegneria edile presentata all’Università agli studi di Padova il 13 Luglio 2011.

Per vedere le due tesi complementari cliccare sui collegamenti in formato pdf riportati di seguito:

pdf 1° parte - SIMONE FRANZIN - Villa Morelli in Chiariano - Indagni statistiche preliminari e progetto degli interventi di recupero e riuso strutturale.

pdf 2° parte - SIMONE FRANZIN - Villa Morelli in Chiariano - Indagni statistiche preliminari e progetto degli interventi di recupero e riuso strutturale.


Alcune immagini dei rendering della Villa Morelli così come proposto nel riuso della destinazione a Centro Civico con sede Municipale con annesso Comando di Polizia Locale e Biblioteca, nelle due tesi complementari di Laurea di Ines Inglese e Simone Franzin discusse il 13 luglio 2011.