giovedì 13 dicembre 2012

BUDDHA IMAGES - Venezia, Campo San Tomà- fino al 24 dicembre




BUDDHA IMAGE AND SACRED ICONS 
FIGURES OF SPIRITUAL TEMPLE 

Venezia - 26 Ottobre / 24 Dicembre 2012 
Campo San Tomà 2865 
dalle 12.00 alle 18.00
Una piccola mostra per un grande tema: 
l'iconografia del Buddha e la spiritualità delle figure degli altari realizzata e vissuta nei millenni. 

L'immagine, trasformata dall'uomo nei millenni e nel corso del tempo vissuto, così gli artisti 
contemplando l'immagine a somiglianza del Re o Monaco regnante , così realizzavano le immagini del Buddha con la scultura e la fusione in bronzo. A volte inserendo novità nelle decorazioni , prendendone anche il nome del regnante o del monaco anziano dell'impero e costruendone anche il tempio dedicato. 



L' inserimento poi sugli altari del Buddha anche delle figure di personaggi, animali e piante, tutti soggetti che insieme a quelle figure mitologiche già esistenti nelle biografie dei tempi completano la vasta aggregazione dell'immaginario spirituale nei devoti buddhisti, così da vivere il sacro nel quotidiano e le figure su cui rivolgersi e pregare e così proteggersi dal mondo. 





Questa  bellissima  Storia, che è anche la Storia dei popoli, è soprattutto cultura.



Tutte le persone che hanno già visitato la mostra  sono rimaste  entusiaste, ricevendone  anche una forte emozione osservando  quanto è  esposto e nella coerenza dell’esposizione a detta dei visitatori soprattutto stranieri , riconoscendone il grande interesse culturale  dell’evento mai prima di questa mostra proposto: è il documento sull’immagine  del Buddha nei secoli.



La mostra  sull’Immagine del Buddha attiva il progetto  in cantiere della fondazione culturale  di studi inerenti da realizzarsi a Venezia nei prossimi anni , con la creazione di una database di informazioni  web e raccolta di immagini e tanto altro.. aperta  liberamente a tutti di tutto il mondo che vorranno partecipare .



Questo progetto mai realizzato  è di grande interesse popolare  e  forse anche di aiuto  in futuro, nelle letture dei vari testi e argomenti  storici; sicuramente  un aiuto in più  per affrontare il quotidiano. 



Il Curatore della mostra    :   Leo Antoniello

Associazione “ Terre del Mekong & Indochina “

Cell. 3394237995 / 3888497710

Una bellissima mostra  sull'immagine del Buddha  ,
da visitare  ,  con preghiera di diffusione














martedì 12 giugno 2012

Esposizione di LUCIANO FAVARETTO a Spinea - LIBIA IERI E OGGI dalla dittatura alla liberazione.

Oratorio Villa Simion Spinea


clicca sull'immagine per vedere tutta la galleria delle 57 tavole

MOSTRA DI PITTURA

Sabato 9 Giugno é stata inaugurata  a Spinea nella sala espositiva dell'Oratorio di Villa Simion  una singolare mostra di pittura, dell'artista Luciano Favaretto.














Il monumento ai caduti, più conosciuto come Oratorio di Villa Simion che recentemente ha ospitato  importanti testimonianze quali la Mostra - Il Lager di Bolzano, in occasione del Giorno della Memoria e quella de" Da Cefalonia al 25 aprile" sulle vicende della Divisione Acqui e dei fatti inerenti all'armistizio, anche per questa mostra, mantiene questa vocazione, oltre che di sala espositiva d'arte, anche quella divulgativa e di testimonianza storica.

Infatti la mostra, che si compone di 57  tavole, dipinte e commentate, alla maniera dei "Cantastorie"  narra dei recentissimi avvenimenti Libici del 2011, " dalla dittatura alla rivolta popolare, fino alla morte del dittatore Gheddafi e la liberazione del Paese".



Con questa articolata e inusuale opera artistico-didascalica, Favaretto ha voluto raccontare la realtà drammatica di una dittatura spietata e sanguinaria che durava da oltre 42 anni e il coraggio del Popolo Libico di ribellarsi a quel regime che si é bagnato del sangue di migliaia di inermi cittadini tra cui moltissime donne e bambini.

La morte del colonello "Gheddafi" e la vittoria delle forze ribelli, dice l'autore, consentono oggi alla Libia di guardare al propio futuro nel segno dei principi di libertà e democrazia.

Tutto ci insegna a tutti noi quanto sia nefasta ogni forma di dittatura e quanto siano preziosi i valori di libertà e di democrazia per ogni popolo.

A tale proposito Favaretto augura che il Popolo e le Istituzioni Libiche siano capaci davvero di trarre insegnamento dalla loro storia passata e recente, affinché cio non accada piu!







L'autore infine augura che anche per quanto riguarda la situazione della Siria, prevalga la ragione del popolo  sulla barbarie del dittatore Assad.

Questa mostra è un'occasione da non perdere, 
sotto tutti i punti di vista.

Per la novità di un'opera pittorica quale strumento espressivo e innovativo, ma anche per l' indubbio valore di testimonianza storica che essa rappresenta.

L'effetto interesse e fascinazione per la singolarità del linguaggio, ti contagia fin da subito, scatenato sopratutto dall'immediatezza delle notizie che vengono percepite grazie anche alla forma didascalica, curate mirabilmente dall'autore con la misura delle parole accompagnate da immagini.

Le cinquantasette tavole hanno la forma del racconto con un percorso  ad immagini, con tanto di didascalia nella parte sotto della tavola, oltre ai caratteristici fumetti adottati per la parte narrativa.



Il racconto storiografico dei fatti, noti e meno noti,  si svolge in un percorso ad immagini alla maniera del  "cantastorie" che guardate dal punto di vista artistico possono risultare poco curate nella parte figurativa, ma che diventano essenziali nella loro forma di brevità antologica, che per necessità diventa di tavola in tavola, descrittiva ed essenzialista.
In questo modo  l'autore  illustra tutte le tappe del dramma del popolo Libico, con un linguaggio e con un modo di raccontare immediato e fresco.

Il taglio giornalistico quasi da cronista di guerra, completa il quadro generale della fatica dell'autore, che per la completezza del suo racconto lo trasforma in valore storico facendolo diventare anche uno strumento autentico e pregevole di rilettura e comprensione dei fatti accaduti.

Il visitatore a sua volta viene rapito dalla novità narrativa e dal percorso figurativo-descrittivo,  restandone a sua volta suggestionato e colpito.

DA VEDERE !
Villa Simion - Oratorio
PROROGATA 
fino al 23 giugno, tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00 (Attenzione l'ultimo giorno 23/6 il mattino dalle 10.00 alle 12.00)

per vedere tutte le immagini  della mostra  clicca qui

VF

sabato 2 giugno 2012

Villa Morelli in Chiarano - Conferenza pubblica sulla metodologia di recupero architettonico e strutturale

Attività sperimentale operativa di recupero delle invarianti tecnico strutturali e architettoniche: L'innovazione tecnologica nel dettaglio costruttivo. Dalle indagini conoscitive al progetto di recupero.                   

Con questo importante sottotitolo si è svolta il 1 giugno 2012 a Cessalto nella sala Polifunzionale" Palladio" un incontro con la cittadinanza  su Villa Morelli in Chiarano, " presentazione della tesi di laurea di una concittadina", Ines Inglese,  che con il suo collega Simone Franzin, hanno illustrato la loro ipotesi di recupero della Villa Morelli di Chiarano oggetto della loro tesi di Laurea in Ingegneria edile- conservazione e restauro.
Ne avevamo già parlato in questo blog a luglio del 2011 vedi post Villa Morelli-Giacomini in Chiarano .
Lo stato attuale di completo abbandono della villa Morelli
Il Comune di Cessalto, vista l'importanza dell'argomento e la vicinanza della Villa Morelli all'abitato di Cessalto, che ricordiamo è situata nel territorio comunale di Chiarano,  ha organizzato una serata di confronto con i cittadini, prendendo a  pretesto la tesi della giovane concittadina ingegnera, sopratutto  per parlare del bellissimo territorio dove insiste il Piavon, antico corso d'acqua navigabile e dove esistono bellezze architettoniche e artistiche che le generazioni passate hanno lasciato a noi e che ora noi avremmo il dovere di tutelarle e conservarle.
da sinistra il Prof. Umberto Turrini,  l'ing. Ines Inglese, la Sindaco Franca Gottardi, l'ing. Simone Franzin

Alla conferenza tenuta dai due giovani ingegneri coadiuvati dal Docente Prof.Arch. Umberto Turrini del Dipartimento ICEA della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova, era presente la Sindaco di Cessalto  Franca Gottardi, che ha ricordato che la serata era dedicata alla Villa Morelli di Chiarano, ma che per l'appunto, nel territorio di Cessalto vi sono numerose ville, in particolare al Donegal,  sull’ultimo meandro naturale del Piavon, dove c’è una villa di grande rilievo artistico: Villa Zeno. Un’opera autentica di Andrea Palladio, descritta e disegnata nei minimi particolari nel II° dei suoi Quattro Libri sull’Architettura, tanto importante e di valore che è protetta dall’Unesco e dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Assente, anche se invitato il Sindaco di Chiarano:
Villa Zeno
A Cessalto come ha ben sottolineato la Signora Sindaco, oltre alla villa del Palladio al Donegal, c’è villa Bronzini del ‘500, eretta con le pietre dell’antico castello dei Da Camino, distrutto nel 1378. Villa Pisani-Cristofoletti, villa Moretto sempre nell’ansa del Donegal, ed altre ville, a decine: casa Melchiorri, villa Mazzotto, villa Fautario, palazzo Vio casino di caccia degli Emo-Capodilista, quasi al confine con Chiarano.  Fino a villa Emo Capodilista in Magnadola,  del 1500, con gli affreschi della scuola del Veronese nella parte padronale della villa, ed il caratteristico Botegon veneto, su via Calnova Alta, dove nella prima guerra mondiale,il giardino di questa villa fu usato come cimitero austroungarico nel 1917.
Render della villa stato attuale e ipotesi di riuso

La serata è proseguita con la presentazione del lavoro di laurea dei due ingegneri che ha avuto il pregio di voler svolgere il compito scolastico e teorico, con l'applicazione teorico-pratica di cantiere, misurandosi con una realtà architettonica ora in grave degrado ma che diventa anche un'esortazione al recupero e al riuso.
Il pregio del lavoro di Inglese e Franzin sta nell'applicazione della metodologia di analisi e recupero delle invarianti, (opere di pregio esistenti nel manufatto) che nella previsione di riuso della villa vengono tutelate e mantenute nella loro fattezza.

RECUPERO DELLE INVARIANTI E RIUSO DELLE AREE ABITATIVE DI VILLA MORELLI
Dopo l'illustrazione della parte storica e architettonica e del metodo di indagine strutturale applicato, Ines Inglese ha illustrato anche l'ipotesi di riutilizzo della struttura.
I due ingegneri hanno ipotizzato la committenza per una riconversione della destinazione d'uso da ex abitazione padronale a sede municipale, dove possono trovare spazio, oltre agli uffici amministrativi anche la Polizia municipale e la biblioteca.
Nello corso dello studio delle varie mutazioni dell'assetto della villa avvenuto negli anni,
hanno individuato nelle parti che sono state via via demolite, l'ipotesi di riutilizzo possibile utilizzando proprio le aree dei vari sedimi precedenti.  Ne è venuta fuori una proposta singolare seppur anche un po' avveniristica, ma che nel suo insieme ne fa un progetto sobrio e rispettoso dei principi fin sopra enunciati.

Villa Morelli in una foto degli anni 60
Lo studio storico infatti ha evidenziato che tra l'800 e il 900  vi è stato l'abbattimento di alcuni edifici annessi, come la barchessa, che ra posta ad angolo retto nella facciata nord e la casa del Gastaldo che era invece situata di lato nella facciata sud in opposizione alla chiesetta ancora esistente. E' stata verificata inoltre anche alla diminuzione del corpo centrale nel suo volume complessivo, che risultava essere un parallelepipedo, nel quale con l'abbattimento di parti sono stati creati due cortili nella stessa facciata,  isolando l'antico corpo centrale. (vedi foto degli anni sessanta)
Partendo da questi presupposti hanno quindi immaginato  di ricreare nei due rientri creati dai cortili e sotto il livello di campagna nel sedime della casa del Gastaldo dei manufatti in vetro con strutture in profilati in ferro e acciaio, che in continuità con l'assetto volumetrico antico, senza modificarne l'aspetto architettonico attuale, consentono una fruizione degli spazi per il nuovo uso della villa come casa comunale.

                       visualizzazione dei volumi (in giallo, arancio e verde) che sono stati abbattuti

veduta dell'ipotesi di realizzazione delle parti in vetro acciaio

Un idea rivoluzionaria, per la quale non sono stati naturalmente proseguiti gli studi tecnici esecutivi, ed evidentemente per lo scopo didattico-esercitativo, lo studio si è soffermato solo nella parte architettonica e strutturale, limitata quindi  ai particolari costruttivi.

                                                    interni della Villa negli anni 60


INDAGINI CONOSCITIVE E ASPETTI TECNICI  E INTERVENTI DI RECUPERO
La relazione dell'ing. Simone Franzin successivamente ha illustrato fin nei particolari la sequenza dei controlli analitici della statica dei manufatti del loro stato di stabilità e tenuta alla luce dei nuovi carichi e delle normative attualmente vigenti per la praticabilità e l'abitabilità del manufatto.
Immagini delle verifiche delle parti lignee
Il giovane ingegnere di Noale ha quindi illustrato le tecniche di verifica della stabilità dei manufatti verticali e orizzontali con carotaggi e successive analisi, delle parti lignee e del pavimento alla veneziana del salone e su come si poteva operare al recupero delle parti non più portanti e conferenti alle norme tecniche attuali.
foto dei carotaggi eseguiti dalla ditta R-Tecnos 
Interessante come dagli scavi di verifica delle fondazioni nel lato sud siano emerse le antiche

fondazioni a riprova dei rimaneggiamenti del manufatto centrale. Questo è stato il fulcro centrale della loro successiva proposta di riempire quegli spazi con la struttura in vetro acciaio, che fungerà da collegamento e da armonizzazione degli spazi della sede municipale, dove tra le altre cose saranno applicate delle passerelle di raccordo con l'edificio in muratura, senza creare danni allo stesso, e dove troveranno spazio tra le altre cose l'ascensore e scale per il raggiungimento dei piani.



Vista dall'alto d'insieme della proposta di riuso, in primo piano la biblioteca interrata
Veramente rivoluzionaria  quindi appare la realizzazione del volume insistente nel sedime della casa del Gastaldo interrato, dove troveranno spazio due piani della biblioteca, inferiore quello per l'archivio e superiore quello per le sale lettura.
Notare che l'unica parte in superficie è quella relativa al locale scale e vano ascensore.







Vista dalla sala lettura con veduta della villa esterna

Dal dibattito che è scaturito al termine, ricco di spunti e suggerimenti, oltre che annotazioni storiche quasi ad integrazione delle relazioni, si è capito quanto sia importante per la cittadinanza l'interesse per la tutela e la conservazione di questi tesori che fanno parte della storia di questo territorio oltre che per il loro valore artistico.

LA SCUOLA PUBBLICA COME VALORE AGGIUNTO
La serata inoltre è stata importante anche sotto un altro aspetto quello che sembra essere il meno apparente, ma che invece va specificato;  quello che i cittadini di Cessalto hanno potuto vedere e approfondire è lo studio articolato e così ben illustrato quale frutto di un corso di studio scolastico universitario. Uno spaccato e una bella rappresentazione di quello che è ancora la scuola pubblica e delle potenzialità che hanno a disposizione gli studenti grazie a propri insegnanti, uno dei quali presenti alla conferenza, (la prof. Ing. Arch. Francesca Franchini era assente per motivi di forza maggiore), dimostrazione che l'applicazione e la dedizione anche oltre l'insegnamento scolastico puro, origina dinamiche positive e crea oltre alla professionalità anche la passione per l'arte e la storia del nostro Paese.                                                                                                                                          

Di seguito alleghiamo alcuni link per approfondire l'argomento trattato:

TESI DI INES INGLESE 1° PARTE
TESI DI INES INGLESE  2° PARTE

TESI DI SIMONE FRANZIN 1° PARTE
TESI DI SIMONE FRANZIN 2° PARTE

LUOGHI E VILLE DEL TERRITORIO

IL PIAVON: FIUME O CANALE

V.F.