martedì 12 giugno 2012

Esposizione di LUCIANO FAVARETTO a Spinea - LIBIA IERI E OGGI dalla dittatura alla liberazione.

Oratorio Villa Simion Spinea


clicca sull'immagine per vedere tutta la galleria delle 57 tavole

MOSTRA DI PITTURA

Sabato 9 Giugno é stata inaugurata  a Spinea nella sala espositiva dell'Oratorio di Villa Simion  una singolare mostra di pittura, dell'artista Luciano Favaretto.














Il monumento ai caduti, più conosciuto come Oratorio di Villa Simion che recentemente ha ospitato  importanti testimonianze quali la Mostra - Il Lager di Bolzano, in occasione del Giorno della Memoria e quella de" Da Cefalonia al 25 aprile" sulle vicende della Divisione Acqui e dei fatti inerenti all'armistizio, anche per questa mostra, mantiene questa vocazione, oltre che di sala espositiva d'arte, anche quella divulgativa e di testimonianza storica.

Infatti la mostra, che si compone di 57  tavole, dipinte e commentate, alla maniera dei "Cantastorie"  narra dei recentissimi avvenimenti Libici del 2011, " dalla dittatura alla rivolta popolare, fino alla morte del dittatore Gheddafi e la liberazione del Paese".



Con questa articolata e inusuale opera artistico-didascalica, Favaretto ha voluto raccontare la realtà drammatica di una dittatura spietata e sanguinaria che durava da oltre 42 anni e il coraggio del Popolo Libico di ribellarsi a quel regime che si é bagnato del sangue di migliaia di inermi cittadini tra cui moltissime donne e bambini.

La morte del colonello "Gheddafi" e la vittoria delle forze ribelli, dice l'autore, consentono oggi alla Libia di guardare al propio futuro nel segno dei principi di libertà e democrazia.

Tutto ci insegna a tutti noi quanto sia nefasta ogni forma di dittatura e quanto siano preziosi i valori di libertà e di democrazia per ogni popolo.

A tale proposito Favaretto augura che il Popolo e le Istituzioni Libiche siano capaci davvero di trarre insegnamento dalla loro storia passata e recente, affinché cio non accada piu!







L'autore infine augura che anche per quanto riguarda la situazione della Siria, prevalga la ragione del popolo  sulla barbarie del dittatore Assad.

Questa mostra è un'occasione da non perdere, 
sotto tutti i punti di vista.

Per la novità di un'opera pittorica quale strumento espressivo e innovativo, ma anche per l' indubbio valore di testimonianza storica che essa rappresenta.

L'effetto interesse e fascinazione per la singolarità del linguaggio, ti contagia fin da subito, scatenato sopratutto dall'immediatezza delle notizie che vengono percepite grazie anche alla forma didascalica, curate mirabilmente dall'autore con la misura delle parole accompagnate da immagini.

Le cinquantasette tavole hanno la forma del racconto con un percorso  ad immagini, con tanto di didascalia nella parte sotto della tavola, oltre ai caratteristici fumetti adottati per la parte narrativa.



Il racconto storiografico dei fatti, noti e meno noti,  si svolge in un percorso ad immagini alla maniera del  "cantastorie" che guardate dal punto di vista artistico possono risultare poco curate nella parte figurativa, ma che diventano essenziali nella loro forma di brevità antologica, che per necessità diventa di tavola in tavola, descrittiva ed essenzialista.
In questo modo  l'autore  illustra tutte le tappe del dramma del popolo Libico, con un linguaggio e con un modo di raccontare immediato e fresco.

Il taglio giornalistico quasi da cronista di guerra, completa il quadro generale della fatica dell'autore, che per la completezza del suo racconto lo trasforma in valore storico facendolo diventare anche uno strumento autentico e pregevole di rilettura e comprensione dei fatti accaduti.

Il visitatore a sua volta viene rapito dalla novità narrativa e dal percorso figurativo-descrittivo,  restandone a sua volta suggestionato e colpito.

DA VEDERE !
Villa Simion - Oratorio
PROROGATA 
fino al 23 giugno, tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00 (Attenzione l'ultimo giorno 23/6 il mattino dalle 10.00 alle 12.00)

per vedere tutte le immagini  della mostra  clicca qui

VF

sabato 2 giugno 2012

Villa Morelli in Chiarano - Conferenza pubblica sulla metodologia di recupero architettonico e strutturale

Attività sperimentale operativa di recupero delle invarianti tecnico strutturali e architettoniche: L'innovazione tecnologica nel dettaglio costruttivo. Dalle indagini conoscitive al progetto di recupero.                   

Con questo importante sottotitolo si è svolta il 1 giugno 2012 a Cessalto nella sala Polifunzionale" Palladio" un incontro con la cittadinanza  su Villa Morelli in Chiarano, " presentazione della tesi di laurea di una concittadina", Ines Inglese,  che con il suo collega Simone Franzin, hanno illustrato la loro ipotesi di recupero della Villa Morelli di Chiarano oggetto della loro tesi di Laurea in Ingegneria edile- conservazione e restauro.
Ne avevamo già parlato in questo blog a luglio del 2011 vedi post Villa Morelli-Giacomini in Chiarano .
Lo stato attuale di completo abbandono della villa Morelli
Il Comune di Cessalto, vista l'importanza dell'argomento e la vicinanza della Villa Morelli all'abitato di Cessalto, che ricordiamo è situata nel territorio comunale di Chiarano,  ha organizzato una serata di confronto con i cittadini, prendendo a  pretesto la tesi della giovane concittadina ingegnera, sopratutto  per parlare del bellissimo territorio dove insiste il Piavon, antico corso d'acqua navigabile e dove esistono bellezze architettoniche e artistiche che le generazioni passate hanno lasciato a noi e che ora noi avremmo il dovere di tutelarle e conservarle.
da sinistra il Prof. Umberto Turrini,  l'ing. Ines Inglese, la Sindaco Franca Gottardi, l'ing. Simone Franzin

Alla conferenza tenuta dai due giovani ingegneri coadiuvati dal Docente Prof.Arch. Umberto Turrini del Dipartimento ICEA della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova, era presente la Sindaco di Cessalto  Franca Gottardi, che ha ricordato che la serata era dedicata alla Villa Morelli di Chiarano, ma che per l'appunto, nel territorio di Cessalto vi sono numerose ville, in particolare al Donegal,  sull’ultimo meandro naturale del Piavon, dove c’è una villa di grande rilievo artistico: Villa Zeno. Un’opera autentica di Andrea Palladio, descritta e disegnata nei minimi particolari nel II° dei suoi Quattro Libri sull’Architettura, tanto importante e di valore che è protetta dall’Unesco e dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Assente, anche se invitato il Sindaco di Chiarano:
Villa Zeno
A Cessalto come ha ben sottolineato la Signora Sindaco, oltre alla villa del Palladio al Donegal, c’è villa Bronzini del ‘500, eretta con le pietre dell’antico castello dei Da Camino, distrutto nel 1378. Villa Pisani-Cristofoletti, villa Moretto sempre nell’ansa del Donegal, ed altre ville, a decine: casa Melchiorri, villa Mazzotto, villa Fautario, palazzo Vio casino di caccia degli Emo-Capodilista, quasi al confine con Chiarano.  Fino a villa Emo Capodilista in Magnadola,  del 1500, con gli affreschi della scuola del Veronese nella parte padronale della villa, ed il caratteristico Botegon veneto, su via Calnova Alta, dove nella prima guerra mondiale,il giardino di questa villa fu usato come cimitero austroungarico nel 1917.
Render della villa stato attuale e ipotesi di riuso

La serata è proseguita con la presentazione del lavoro di laurea dei due ingegneri che ha avuto il pregio di voler svolgere il compito scolastico e teorico, con l'applicazione teorico-pratica di cantiere, misurandosi con una realtà architettonica ora in grave degrado ma che diventa anche un'esortazione al recupero e al riuso.
Il pregio del lavoro di Inglese e Franzin sta nell'applicazione della metodologia di analisi e recupero delle invarianti, (opere di pregio esistenti nel manufatto) che nella previsione di riuso della villa vengono tutelate e mantenute nella loro fattezza.

RECUPERO DELLE INVARIANTI E RIUSO DELLE AREE ABITATIVE DI VILLA MORELLI
Dopo l'illustrazione della parte storica e architettonica e del metodo di indagine strutturale applicato, Ines Inglese ha illustrato anche l'ipotesi di riutilizzo della struttura.
I due ingegneri hanno ipotizzato la committenza per una riconversione della destinazione d'uso da ex abitazione padronale a sede municipale, dove possono trovare spazio, oltre agli uffici amministrativi anche la Polizia municipale e la biblioteca.
Nello corso dello studio delle varie mutazioni dell'assetto della villa avvenuto negli anni,
hanno individuato nelle parti che sono state via via demolite, l'ipotesi di riutilizzo possibile utilizzando proprio le aree dei vari sedimi precedenti.  Ne è venuta fuori una proposta singolare seppur anche un po' avveniristica, ma che nel suo insieme ne fa un progetto sobrio e rispettoso dei principi fin sopra enunciati.

Villa Morelli in una foto degli anni 60
Lo studio storico infatti ha evidenziato che tra l'800 e il 900  vi è stato l'abbattimento di alcuni edifici annessi, come la barchessa, che ra posta ad angolo retto nella facciata nord e la casa del Gastaldo che era invece situata di lato nella facciata sud in opposizione alla chiesetta ancora esistente. E' stata verificata inoltre anche alla diminuzione del corpo centrale nel suo volume complessivo, che risultava essere un parallelepipedo, nel quale con l'abbattimento di parti sono stati creati due cortili nella stessa facciata,  isolando l'antico corpo centrale. (vedi foto degli anni sessanta)
Partendo da questi presupposti hanno quindi immaginato  di ricreare nei due rientri creati dai cortili e sotto il livello di campagna nel sedime della casa del Gastaldo dei manufatti in vetro con strutture in profilati in ferro e acciaio, che in continuità con l'assetto volumetrico antico, senza modificarne l'aspetto architettonico attuale, consentono una fruizione degli spazi per il nuovo uso della villa come casa comunale.

                       visualizzazione dei volumi (in giallo, arancio e verde) che sono stati abbattuti

veduta dell'ipotesi di realizzazione delle parti in vetro acciaio

Un idea rivoluzionaria, per la quale non sono stati naturalmente proseguiti gli studi tecnici esecutivi, ed evidentemente per lo scopo didattico-esercitativo, lo studio si è soffermato solo nella parte architettonica e strutturale, limitata quindi  ai particolari costruttivi.

                                                    interni della Villa negli anni 60


INDAGINI CONOSCITIVE E ASPETTI TECNICI  E INTERVENTI DI RECUPERO
La relazione dell'ing. Simone Franzin successivamente ha illustrato fin nei particolari la sequenza dei controlli analitici della statica dei manufatti del loro stato di stabilità e tenuta alla luce dei nuovi carichi e delle normative attualmente vigenti per la praticabilità e l'abitabilità del manufatto.
Immagini delle verifiche delle parti lignee
Il giovane ingegnere di Noale ha quindi illustrato le tecniche di verifica della stabilità dei manufatti verticali e orizzontali con carotaggi e successive analisi, delle parti lignee e del pavimento alla veneziana del salone e su come si poteva operare al recupero delle parti non più portanti e conferenti alle norme tecniche attuali.
foto dei carotaggi eseguiti dalla ditta R-Tecnos 
Interessante come dagli scavi di verifica delle fondazioni nel lato sud siano emerse le antiche

fondazioni a riprova dei rimaneggiamenti del manufatto centrale. Questo è stato il fulcro centrale della loro successiva proposta di riempire quegli spazi con la struttura in vetro acciaio, che fungerà da collegamento e da armonizzazione degli spazi della sede municipale, dove tra le altre cose saranno applicate delle passerelle di raccordo con l'edificio in muratura, senza creare danni allo stesso, e dove troveranno spazio tra le altre cose l'ascensore e scale per il raggiungimento dei piani.



Vista dall'alto d'insieme della proposta di riuso, in primo piano la biblioteca interrata
Veramente rivoluzionaria  quindi appare la realizzazione del volume insistente nel sedime della casa del Gastaldo interrato, dove troveranno spazio due piani della biblioteca, inferiore quello per l'archivio e superiore quello per le sale lettura.
Notare che l'unica parte in superficie è quella relativa al locale scale e vano ascensore.







Vista dalla sala lettura con veduta della villa esterna

Dal dibattito che è scaturito al termine, ricco di spunti e suggerimenti, oltre che annotazioni storiche quasi ad integrazione delle relazioni, si è capito quanto sia importante per la cittadinanza l'interesse per la tutela e la conservazione di questi tesori che fanno parte della storia di questo territorio oltre che per il loro valore artistico.

LA SCUOLA PUBBLICA COME VALORE AGGIUNTO
La serata inoltre è stata importante anche sotto un altro aspetto quello che sembra essere il meno apparente, ma che invece va specificato;  quello che i cittadini di Cessalto hanno potuto vedere e approfondire è lo studio articolato e così ben illustrato quale frutto di un corso di studio scolastico universitario. Uno spaccato e una bella rappresentazione di quello che è ancora la scuola pubblica e delle potenzialità che hanno a disposizione gli studenti grazie a propri insegnanti, uno dei quali presenti alla conferenza, (la prof. Ing. Arch. Francesca Franchini era assente per motivi di forza maggiore), dimostrazione che l'applicazione e la dedizione anche oltre l'insegnamento scolastico puro, origina dinamiche positive e crea oltre alla professionalità anche la passione per l'arte e la storia del nostro Paese.                                                                                                                                          

Di seguito alleghiamo alcuni link per approfondire l'argomento trattato:

TESI DI INES INGLESE 1° PARTE
TESI DI INES INGLESE  2° PARTE

TESI DI SIMONE FRANZIN 1° PARTE
TESI DI SIMONE FRANZIN 2° PARTE

LUOGHI E VILLE DEL TERRITORIO

IL PIAVON: FIUME O CANALE

V.F.


sabato 10 dicembre 2011

10 dicembre giornata internazionale per i diritti umani



La dichiarazione universale per i diritti umani (Pdf)


Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani. Per la prima volta nella storia dell'umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni. Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Eppure la Dichiarazione è ancora disattesa, perché ancora troppo sconosciuta.
Io con questo blog cercherò di renderla leggibile e interpretabile, grazie al molto materiale che si può trovare sul sito di di Amnesty International, per renderne noti la storia e i contenuti, grazie anche a questo mezzo.


(Tratto da Wikipedia)

Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare, tra gli altri, il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy).

Una grande affermazione dei diritti umani si ebbe dopo la fine della Seconda guerra mondiale con la costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e con la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, siglata a New York nel 1948. Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale. La Dichiarazione riconosce tra le altre cose il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale; al riconoscimento come persona e all'uguaglianza di fronte alla legge; a garanzie specifiche nel processo penale; alla libertà di movimento e di emigrazione; all'asilo; alla nazionalità; alla proprietà; alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; alla libertà di associazione, di opinione e di espressione; alla sicurezza sociale; a lavorare in condizioni giuste e favorevoli e alla libertà sindacale; a un livello adeguato di vita e di educazione.Un'ulteriore grande affermazione dei diritti umani si ebbe dopo la fine della Seconda guerra mondiale con la costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e con la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, siglata a New York nel 1948. Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale. La Dichiarazione riconosce tra le altre cose il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale; al riconoscimento come persona e all'uguaglianza di fronte alla legge; a garanzie specifiche nel processo penale; alla libertà di movimento e di emigrazione; all'asilo; alla nazionalità; alla proprietà; alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; alla libertà di associazione, di opinione e di espressione; alla sicurezza sociale; a lavorare in condizioni giuste e favorevoli e alla libertà sindacale; a un livello adeguato di vita e di educazione.

Da questo momento in poi il posto occupato dall’ONU nel processo di legittimazione e promozione dei diritti dell’uomo è fondamentale. Ma anche gli Stati membri del Consiglio d'Europa hanno fatto un ulteriore passo avanti attraverso una convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950 ed entrata in vigore nel 1953. Tra le altre cose, la convenzione stabilisce che il godimento dei diritti da essa garantiti non è soggetto ad alcuna discriminazione fondata su ragioni di razza, lingua, religione, opinione pubblica, origine nazionale o sociale.

Da allora la nozione di Diritti umani si è estesa grazie a leggi e dispositivi che sono stati creati per sorvegliare e punire le violazioni di questi diritti. Citiamo alcuni avvenimenti quali pietre miliari di questo processo:

  • 1966: adozione da parte dell’ONU del Trattato internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e del Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.
  • 1967: creazione di meccanismi di inchiesta da parte della Commissione dell’ONU sulle violazioni dei diritti dell’uomo dei paesi membri.
  • 1991: primo incontro internazionale delle istituzioni nazionali di promozione e protezione dei diritti dell’uomo organizzata dalla Commissione nazionale consultiva dei diritti dell’uomo a Parigi sotto la supervisione delle Nazioni Unite.
  • 1993: adozione da parte dell’assemblea generale delle Nazioni Unite del Programma d’azione di Vienna, che accorda grande spazio alla democrazia ed allo sviluppo considerati come parte integrante dei diritti dell’uomo; il Programma chiama tutti gli stati membri a creare delle istituzioni nazionali che siano garanti dei diritti dell’uomo.
  • 2006: creazione del Consiglio dei diritti dell'uomo dell’ONU al momento dell’adozione da parte dell’Assemblea generale della risoluzione A/RES/60/251, il 15/03/2006.

Esistenza, validità e contenuti dei Diritti Umani continuano ad essere oggetto di dibattito sia in filosofia che nell'ambito delle cosiddette scienze politiche. Da un punto di vista giuridico, i Diritti Umani vengono definiti da convenzioni e leggi internazionali, ma anche dagli ordinamenti giuridici di numerose Nazioni. Va però altresì aggiunto che, secondo molti, la dottrina dei Diritti Umani va al di là delle singole leggi e forma le basi morali fondamentali per regolare l'ordine geo-politico.

Forse con questi propositi l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò


cliccare sull'immagine per vedere post del 2008

la Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla Pace con la risoluzione 39/11 del 12 novembre 1984, iscrivendo così la pace tra i diritti umani e dichiarandone la salvaguardia "un obbligo fondamentale per ogni Stato".

Il rapido progresso del rispetto dei diritti umani nelle nazioni cosiddette occidentali non ha avuto per molte ragioni un processo parallelo in tutto il mondo. Ancora oggi in moltissime regioni del pianeta lotte simili a quelle vissute in Europa e Nord America continuano a opporre tra loro oppressori e oppressi. È ironico pensare che proprio i popoli delle nazioni occidentali, avendo lungamente lottato per ottenere i propri diritti, vengano additati adesso quali responsabili almeno in parte dell’oppressione verso i popoli cosiddetti del "sud del mondo".


martedì 29 novembre 2011

Dalla violenza verso le donne ad una forza maschile libera dalla violenza


ATTI DEL CONVEGNO "dalla violenza verso le donne ad una forza maschile libera dalla violenza " che si è tenuto a Spinea a Novembre del 2010 -Assessorato alla cultura-
Citta di Spinea - Associazione Culturale Identità e Differenza Spinea


25 novembre 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE ONU CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE



Venerdì 25 novembre l'assessorato della cultura del Comune di Spinea ha tenuto presso la sala emeroteca della biblioteca una conferenza di presentazione degli atti del Convegno che si è tenuto esattamente un anno fa e che aveva come titolo: "dalla violenza verso le donne ad una forza maschile libera dalla violenza".

In occasione della giornata internazionale Onu contro la violenza contro le donne, quest'anno l'assessorato alla cultura ha raccolto gli atti del Convegno e li ha pubblicati in un opuscolo che contiene gli interventi e i contributi dei relatori oltre al dibattito che ne è seguito.
Nel testo integrale degli atti raccolti e impaginati dall'Associazione Culturale Identità e Differenza, sono particolarmente interessanti i contributi della relatrice Marisa Guarneri Presidente della Casa delle donne maltrattate di Milano e dei relatori appartenenti alle associazioni: Maschile plurale e del Gruppo Uomini in Cammino di Pinerolo: Giacomo Mambriani e Beppe Pavan.
Apre il documento una prefazione di Loredana Mainardi Assessora alla cultura della Citta di Spinea.



Cliccando su una delle immagini del volumetto
si può aprire il file PDF con il documento intero

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tratto dal video " Dannato silenzio" - La prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e i 45 anni in occidente e nel mondo è la violenza sunita da familiari o conoscenti. Violenze psicologiche e minacce, schiaffi, calci, pugni e strangolamenti e soffocamenti, stupri, ustioni chimiche, molestie, rapporti sessuali non desiderati o umilianti.
Tra 100 e 140 milioni di bambine, ragazze e donne hanno subito nel mondo una forma di mutilazione genitale.
Nel mondo ogni anno vengono stuprate 150 milioni di bambine e la maggior parte degli stupri proviene dal partner o dall'ambito familiare.
Nel mondo oltre il 90% delle violenze non è mai stata denunciata.
Il 44% di donne giudica le violenze subite semplicemente qualcosa di sbagliato.
In Italia la percentuale di donne che ha subito violenza sessuale più di una volta raggiunge il 78,7 per cento.
L'81,7% di donne che ha subito ricatti sessuali sul luogo di lavoro non ne parla, quasi nessuna delle vittime ha denunciato l'episodio alle forze dell'ordine.




domenica 17 luglio 2011

Villa MORELLI - GIACOMINI a Chiarano provincia di Treviso

Nella nostra ricca e opulenta terra del Veneto esistono bellezze architettoniche e ambientali che tutto il mondo ci invidia.
Non tutti sanno però che alcune di queste sono sconosciute ai più per il semplice motivo che sono abbandonate e lasciate andare al loro destino per mancanza di fondi per il restauro o peggio per incuria.
Una di queste bellezze architettoniche abbandonate è Villa Morelli- Giacomini a Chiarano (TV).



Due studenti della Facoltà di Ingegneria di Padova, Ines Inglese e Simone Franzin, ne hanno fatto oggetto di studio complementare nelle loro tesi di laurea che hanno presentato in sede di discussione a Padova il 13 luglio 2011.



Si tratta di un lavoro che ha analizzato lo stato di conservazione e recupero di quella che era una delle ville più importanti del periodo veneziano della zona dell’opitergino.

Vicino al Piavon, in località Magnadola si trova infatti la seicentesca villa Giacomini-Morelli, ora in stato di pietoso degrado insieme con il piccolo ed elegante oratorio che si intravede dalla strada.

Il terreno adiacente alla villa è stato vincolato per secoli alla Fiera di San Piero: probabilmente fu questa l’area dove si svolse per secoli l’antichissima fiera del legname che fluitava lungo il Piavon. La fiera spostata a Ponte di Piave nel 1300 quando il Piavon rimase quasi a secco.


Una curiosità che ne avvalora l'importanza storica della villa:






nella villa Giacomini-Morelli fino al 1964, fu conservato il cartone preparatorio del dipinto “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pelizza da Volpedo, il dipinto più famoso al mondo, forse secondo solo alla Gioconda di Leonardo Il disegno a carboncino su tela, riproduce in grandezza naturale la donna che avanza con il bambino in braccio.
Il disegno fu restaurato a Firenze qualche anno fa, ora si trova presso la Fondazione Giacomini a Motta di Livenza.
(per chi volesse approfondire vi consigliamo il libro: "Prima della pittura, la donna con il bambino del "Quarto Stato" di Sergio Momesso - Ed. Prioritarie)

Brevi note su CHIARANO
La villa si erge nel comune di Chiarano in provincia di Treviso.

Sorge nella parte centro-orientale del territorio della provincia di Treviso, un centro di pianura, di origine antica, lungo il canale Piavon, tra Motta di Livenza, Cessalto, Salgareda, Ponte di Piave, Oderzo e Gorgo al Monticano.
Il toponimo, “ciarón” nella dizione dialettale, deriva dal latino CLARIUS con l’aggiunta del suffisso -anus.
I numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano una continuità d’insediamento dal Mille a.C. circa fino all’epoca romana. Nel X secolo era sotto la giurisdizione del vescovo di Belluno, successivamente sorsero controversie sul suo possesso tra lo stesso vescovo di Belluno, Ezzelino il Balbo, la repubblica di Venezia e i trevigiani.
Questi ultimi ne furono gli effettivi possidenti nel XII secolo, come attesta la presenza di alcuni vassalli di Fossalta. Nel corso dei secoli, ha subito invasioni, carestie, e, soprattutto, la grande alluvione della fine del ’500, che causò profondi mutamenti nel sistema idrogeologico; questi eventi, in determinati periodi, spinsero gli abitanti ad abbandonare le proprie terre.
Questa terra ospitò famiglie importanti, quali i Da Coderta, I Corner, i Benzon e i conti Zeno, che avevano diversi possedimenti nella zona. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo.
Del patrimonio storico, si conservano numerosi edifici a carattere civile tra cui va segnalata la settecentesca villa Zeno, costruita su una proprietà dei Padri di San Pietro di Castello di Venezia; la villa Piovesana, con una facciata con stucchi policromi; infine, la villa Vascellari, della fine del Cinquecento.
Per quanto riguarda, invece, l’architettura religiosa va segnalata la presenza della chiesa parrocchiale di San Marco, che custodisce internamente un prezioso organo, e la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che, oltre a conservare anch’essa un organo, presenta all’interno un pregevole affresco di Antonio Vassilardi, detto l’Alienese, allievo del Veronese.
In questa cornice nel diciassettesimo secolo viene edificata dai CORNER questa sontuosa villa, della quale però non si hanno notizie certe dell'architetto progettista e della precisa data di costruzione.La villa denuncia un chiaro impianto classico sia in pianta che in alzato i fronti principali sono scanditi da sette assi di finestre con interasse maggiore man mano che ci si allontana dall’asse di simmetria verticale il piano nobile e’ caratterizzato da una trifora centinata che si affaccia su un balcone in pietra d’istria sorretto da quattro mensole a sbalzo l’impianto classico e’ visibile anche all’interno del corpo padronale formato da un salone centrale passante su quattro stanze e scala principale ortogonale al salone e in mezzo a due delle quattro stanze nel corpo padronale tutti i piani sono risolti con il terrazzo alla veneziana lavorato con motivi floreali e geometrici al piano nobile i solai sono lignei e al piano nobile le travi lignee sono decorate da motivi geometrici policromiDagli atti notarili si sono desunte le famiglie che si sono susseguite nella proprieta’ della villa:

CORNER (sicuramente dopo il 1695 anno in cui Bianca Corner sposa Girolamo Antonio Morelli)
MORELLI ( fino al 1811 come confermato dal Catasto Napoleonico)
CRISTOFOLETTI (dal 1811 anno in cui i Morelli affittano la villa ai fratelli Cristofoletti)
(Perizia del 1812 stilata dal perito pubblico Francesco Molmenti sulla base della quale e’ stato effettuato il rilievo funzionale dello stato originario). COLOMBO (di cui non si sono trovate notizie )
GIACOMINI (dai primi del 1900 fino al 1983)

Il lavoro di studio svolto con minuziosa analisi dello stato di conservazione delle opere murarie e verifica statica delle fondazioni, delle travature dei solai e della copertura, si conclude con una vera proposta di recupero sostanziale della villa con la trasformazione d’uso della stessa a sede municipale, comando polizia locale e biblioteca.

Una proposta che potrebbe sembrare, al di là della concretezza dell'esigenza del recupero abitativo e la riconversione d'uso in destinazione di pubblica utilità, oltremodo impegnativa e coraggiosa.
Ma le soluzioni architettoniche adottate, la ragionevolezza del rispetto dei volumi, le tecniche di costruzioni propspetatte, ne fanno un progetto di restauro moderno, coraggioso e rivoluzionario rispetto ai canoni usuali finora adottati.

In allegato di seguito pubblichiamo alcuni stralci della presentazione delle due tesi da parte di Ines Inglese e Simone Franzin nella discussione della loro tesi di Laurea quinquennale in Ingegneria edile presentata all’Università agli studi di Padova il 13 Luglio 2011.

Per vedere le due tesi complementari cliccare sui collegamenti in formato pdf riportati di seguito:

pdf 1° parte - SIMONE FRANZIN - Villa Morelli in Chiariano - Indagni statistiche preliminari e progetto degli interventi di recupero e riuso strutturale.

pdf 2° parte - SIMONE FRANZIN - Villa Morelli in Chiariano - Indagni statistiche preliminari e progetto degli interventi di recupero e riuso strutturale.


Alcune immagini dei rendering della Villa Morelli così come proposto nel riuso della destinazione a Centro Civico con sede Municipale con annesso Comando di Polizia Locale e Biblioteca, nelle due tesi complementari di Laurea di Ines Inglese e Simone Franzin discusse il 13 luglio 2011.




venerdì 15 ottobre 2010

MOSTRA CONCORSO "IL TUO COLORE PER LA SICUREZZA"

Viene inaugurata oggi sabato 16 ottobre alle ore 11.00 la mostra
"IL TUO COLORE PER LA SICUREZZA" concorso indetto dall'INAIL di Venezia presso la fondazione Maria delle Grazie a Mestre.

La mostra è un' occasione data agli artisti per creare dei dipinti con tematica sulla sicurezza nel lavoro.
Sono esposte quindi le opere in concorso per il II° premio "il tuo colore per la sicurezza" organizzato dalla sede veneziana dell'Inail.

Si è svolta la settimana scorsa la giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro.
Secondo un comunicato dell'ANMIL, (associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) in Italia oltre mille persone hanno perso la vita nel 2009 per incidenti sul lavoro, circa 300 sono morte a seguito di una malattia professionale mentre 790mila sono stati gli infortunati. Queste cifre dimostrano, purtroppo, che l’impegno comune finora profuso non è assolutamente sufficiente a tutelare la salute dei lavoratori e per questo merita un’attenzione particolare nel nostro Paese, sia da parte della società civile che dalle istituzioni. Con questo obiettivo l’ANMIL intende richiamare l’attenzione sulla gravità di questo fenomeno, nell’ambito delle manifestazioni che si svolgeranno contemporaneamente in tutte le province d’Italia il prossimo 10 ottobre per la Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro – istituzionalizzata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1998 – cui parteciperanno le massime istituzioni per confrontarsi sulle politiche da attuare per invertire l’andamento infortunistico in modo significativo.
UNA MOSTRA DA NON PERDERE!!!

orario dalle 10.00 alle 12,30 e dalle 16.00 alle 19.00 tutti i giorni anche festivi fino al 28 ottobre

mercoledì 22 settembre 2010

LUCE, COLORE E IDEA DELLA VISIONE - opere di Giancarlo Pettenà in mostra alla Galleria La Cella

Sarà allestita alla galleria d'arte La Cella di Mestre dal 3 ottobre una mostra personale postuma del maestro Giancarlo Pettenà, recentemente scomparso.
Tra i fondatori della celebre galleria d'arte La Cella, Giancarlo Pettenà si è contraddistinto per la sua singolarità e per la sua capacità di trovare momenti di sintesi tra la materia, il segno e il colore.
Grafico incisore ha eseguito per anni l'arte calcografica con tutte le tecniche, per tornare negli ultimi anni alla pittura e all'acquerello.
Viene ricordato con l'esposizione di una breve selezione di acquerelli, acqueforti e acque tinte, anche alla maniera nera.


Ha scritto di lui Giulio Gasparotti:
ogni forma non è solamente forma, ogni colore e i passaggi nero-grigio-bianco si caricano di significati espressivi e di sentimento, nello stupore della scoperta.

la mostra sarà inaugurata domenica 3 ottobre
alle ore 10.30,

e continuerà fino al 17 ottobre,
con i seguenti orari:

feriali 18.00 - 19.00
festivi 10.30 - 12.30



lunedì 1 marzo 2010

Cosa vuol dire essere di sinistra a Spinea?






COSA VUOL DIRE ESSERE DI SINISTRA A SPINEA?


Cosa vuol dire oggi essere di sinistra?

Concepire il proprio orientamento politico non solo come una mera adesione ad una ideologia, ma come la principale indicazione di un modo di essere e di vivere.

In una società dominata dagli arrivisti e dai cortigiani dei potenti, molto spesso disposti a prostituirsi per una poltrona o per una prebenda, c'è ancora qualcuno che, con coraggio ed indipendenza, è capace di portare avanti le idee in cui crede, ancorchè sgradite ai centri di potere. Questo qualcuno, se disposto a seguire fino alla fine le sue verità e a combattere per esse, è di sinistra.

Dopo una breve ricerca su internet trovo questa semplice definizione, tratta da un blog di Carlo Dore Jr, mi ci soffermo, ci ragiono sopra e poi decido di condividerla.

Applicata a qualsiasi argomentazione politica, per la sua spaventevole essenzialità, si interpreta e volendo, diventa apllicabile a qualsiasi situazione, vicina o lontana, nel quotidiano di ogni realta cittadina, sia essa di partecipazione alla vita di un'associazione, del sindacato, del quartiere, delle amministrazioni pubbliche, dal singolo consiglio comunale, agli ambiti più importanti, via via allargandosi.

Niente ideologie, linee politiche, correnti di pensiero, materialismo storico o rivoluzione.

Solo un lucido, sensato pensiero sui valori a cui vorrebbero riferisi tutti quei cittadini stanchi di essere spettatori impotenti del teatrino della politica, barricata dietro ai propri rituali ormai triti e ritriti, ma che nonostante siano retorici e stantii, vengono riperpretati sia nelle campagne elettorali, sia nelle mancate applicazioni delle stesse promesse/aspettative nell'applicazione all vita reale, sia esso in una piccola città, che nelle grandi istituzioni.

Nel nostro piccolo, a Spinea, stiamo drammaticamente assistendo allo scempio delle aspettative dei migliaia di elettori che hanno sostenuto il cambiamento e hanno creduto nella riconversione in chiave sostenibile del futuro di Spinea.

Dopo dieci anni di governo della giunta palazzinara guidata da Tessari i cittadini di Spinea hanno voluto dare fiducia alla politica della sinistra (PD e coalizione) che postasi come alternativa ha avuto il consenso della maggioranza degli elettori.
Una grande vittoria, un grande risultato, unico grosso comune ad andare in controtendenza e a stravincere sugli agguerriti avversari del centro destra, ma anche una grande responsabilità.

Fiducia ma mal riposta sembrerebbe, - a dirloa malincuore è uno che, candidato di Spinea rossoverde, al ballottaggio ha fortemente sostenuto la candidatura di Checchin, in controtendenza anche con tutti gli altri della propria lista.

Devo ammettere che venerdì abbiamo assistito all'ennesima umiliante prostrazione, nell'ennesimo Consiglio Comunale pro-palazzinari.

La notizia è balzata sui giornali locali, con titoli che impietosi mettono a risalto l'incongruenza.

Approvando ulteriori costruzioni di abitazioni, quale consecuzione del potere/volere della peggior politica della vecchia giunta, nel cosidetto Piano Norma 20, approvato anche con i voti della minoranza titolare di quel piano, (e vorrei anche vedere..), si è perpetuata la dipendenza di questa amministrazione allo stravolere del centro destra che, non solo apparentemente, ma materialmente, sta ancora governando.

Questo è quello che tutti percepiscono, ed è difficile, se non impossibile, dimostrare il contrario.

Unica voce in controtendenza della maggioranza è il rappresentante dell'IDV Alfono Delfino che oggi chiude la polemica, aperta in consiglio dallo stesso sindaco, che lo richiama al voto, definendo l'astensione non significativa con una dichiarazione ai giornali:

Vogliamo dire al Sig. Sindaco che il nostro voto di astensione deriva
dal fatto di voler dare un segnale chiaro rispetto alla passata Amministrazione sull'edilizia e anche perchè sapevamo che era un iter a conclusione per il pn 20, una procedura quasi obbligata (vero in parte, si potevano chiedere delle modifiche migliorative, come gli spazi a verde pubblico per esempio), comunque noi dell'IDV non sentiamo la necessità di nuovi appartamenti a Spinea. Ribadiamo che sosteniamo e sosterremo questa Amministrazione in quanto non ha alternativa o paragoni con quella precedente. Ma se il Sindaco ci invita a votare contro, piuttosto che astenerci (ritenendo comunque che c'è una bella differenza fra i due comportamenti), vogliamo ricordare che possiamo sempre farlo con i prossimi provvedimenti che non ci convincono, se Lui preferisce questo?

Ecco perchè quella frase iniziale su cosa significa essere di sinistra mi ha colpito, perchè interpreta quello che un solo consigliere (nella attuale maggioranza che si definisce di sinistra) ha messo in pratica:

...c'è ancora qualcuno che, con coraggio ed indipendenza, è capace di portare avanti le idee in cui crede, ancorchè sgradite ai centri di potere. Questo qualcuno, se disposto a seguire fino alla fine le sue verità e a combattere per esse, è di sinistra.

V.F

lunedì 27 luglio 2009

L'ARCHITETTURA SOSTENIBILE DI GERNOT MINKE - La terra come materiale da costruzione -


Tesi di Simone Franzin

L'ARCHITETTURA SOSTENIBILE DI GERNOT MINKE - La terra come materiale da costruzione -

Il 24 Luglio presso la Facoltà di Ingegneria di Padova è stata presentata un'interessante Tesi di laurea che tratta in particolare della tecnica di costruzione con la terra cruda.

L'elaborato presentato dal laureando Simone Franzin, che potete trovare in allegato, cerca di mettere in rilievo lo studio e le opere che comprendono l'arco della la vita dell'architetto Gernot MInke.

L'opera di Minke viene rappresentata nel corso della tesi come una delle più rilevanti esperienze, anche se non l'unica, sulle tecniche di costruzione che adopera come materiale la terra cruda.

In un momento storico come questo, dove molto ancora c'è da studiare e realizzare per rendere economicamente e ed ecologicamente sostenibili le nostre abitazioni, si scopre che la tecnica più antica della terra, quella di costruire la propria abitazione con il fango, può dare risposte, alle richieste di risparmio, consumo delle energie etc.


Tesi Completa in PDF (cliccare qui e attendere apertura file pdf)